martedì 9 aprile 2013

"La crisi non si può progettare, la crescita si" - 22 marzo 2013


“Alohomora” …è l’incantesimo che il Presidente Credidio pronuncia davanti ai soci AIDP Abruzzo & Molise, girando tra le dita una bacchetta magica durante il convegno dal titolo “La crisi non si può progettare, la crescita sì!” che si è tenuto a Chieti il 22 marzo scorso.
“Alohomora” è ciò che sussurra il mago che vuol aprire le porte inaccessibili, rievocando il potere del saluto hawaiano Aloha  (addio) e la causa dei suoi patimenti: i mora (gli ostacoli).
Per superare le difficoltà oggi sembra servi un alohomora che ci apra la porta del mondo uscito dalla crisi, dalle situazioni apparentemente insuperabili.
Ma un mago non è un mago nel suo settore se non ha la capacità di capire quale magia fare e quale incantesimo utilizzare. Studio, osservazione, ascolto, confronto e complicità con altri maghi creano la formula magica per l’incantesimo necessario. Ripetere energicamente ciò in cui si crede, con audacia e fiducia nei risultati, scrutando l’ignoto e buttando il cuore in avanti, fanno delle proprie capacità il vero incantesimo per dire Addio agli ostacoli!  Le nostre scelte, il nostro coraggio, la nostra voglia di credere in un progetto di vita creano le basi di una nuova realtà.

“La grande opportunità di cambiare”, è questo il titolo dell’intervento scelto da Cinzia Rossi, fondatrice di Cross, azienda specializzata esclusivamente allo svolgimento di outplacement individuale e collettivo. L’intervento è articolato in tre parti. Ogni crescita passa attraverso momenti di “dolore” o di transizione; il cambiamento spaventa destabilizza. Nella vita professionale ci possono essere “cambi di rotta” ed aziende come Cross, con specifici piani di orientamento professionale, aiutano le Persone a trovare nuovi orizzonti. “Il futuro non si può incasellare come uno schema prestabilito” conclude Cinzia Rossi, “il futuro va ridato ai giovani, è una scommessa aperta!”

Il Direttore Generale di Confindustria Pescara, Luigi Di Giosaffatte, ha concentrato il suo intervento sul cambiamento in tempo di crisi riferendosi all'esperienza del progetto AGGREGA per l'aggregazione di servizi e Sezioni di categoria tra Confindustria Chieti e Confindustria Pescara, valutato tra le migliori pratiche a livello nazionale per l'ottimizzazione organizzativa ed il contenimento dei costi di gestione.

Una storia affascinante e coinvolgente è quella dell’'Ing. Carlo Bianco, Presidente di Fameccanica, ha catturato l'attenzione della platea, raccontando come nasce l'idea imprenditoriale, come cresce nei suoi 38 anni di attività, espandendosi poi in Cina, in Brasile, negli Stati Uniti. Ecco alcuni tratti dell'intervista condotta da Elisa Antonioni, Vicepresidente di AIDP A&M. Tutto ha inizio in Fater, essendo il nostro ospite il primo ingegnere assunto, nel 1969. La ricerca di un prodotto più efficiente lo spinge a cercare un'innovazione che renda i prodotti per l'assorbenza più pratici e confortevoli. Solo 3 anni dopo il suo ingresso nel Gruppo Angelini si avvia una vera e propria produzione delle macchine in Fater. 
Fameccanica nasce nel 1975, con l'obiettivo di affrontare la competizione internazionale e costruire le macchine per tutto il mercato mondiale. Un obiettivo supportato dai numeri di un mercato importante, in espansione, con ampi margini di innovazione di prodotto, anche se è più facile da valutare col senno di poi!
Da uno studio della Mc Kinsey, Fameccanica viene classificata tra le prime 10 aziende italiane per innovazione tecnologica e prima per capacità di creazione di valore, era il 2002.
Per stimolare il mercato cinese, che non aveva ancora conosciuto i prodotti femminili per l'assorbenza, l'intuizione dell,'Ing. Carlo Bianco è geniale: regalare al Ministero per lo Sviuppo Economico cinese una macchina per la produzione dei lines a basso valore tecnologico, ovvero 'superata' per Fameccanica, innovativa per la Cina. E così, col proliferare di aziende cinesi che erano riuscite a copiare quel modello, Fameccanica apre un suo stabilimento a Shangai, proponendo un prodotto migliore, conquistando il mercato. Altri aneddoti hanno caratterizzato l'intervento denso di contenuti, di strategia, di leadership, per poi elevarsi ad un livello più ampio: qual è la leadership espressa e suggerita dall'Ing. Carlo Bianco? Quali valori, quale Vision, quale capacità di analisi economica di settore sono indispensabili per progettare la crescita di un'azienda? 
E così ognuno dei partecipanti si è portato a casa un'idea, un'emozione, la voglia di essere in Aidp ... "I was here".
Interessante l’intervista condotta da Tommaso Prete, Vicepresidente di AIDP A&M a Simone Perseo membro e responsabile del gruppo giovani di AIDP A&M. Simone, attualmente responsabile delle risorse umane in un’azienda di Pescara,  ha raccontato il suo inserimento professionale proprio in questi anni di crisi e come la continua formazione e lo spirito di flessibilità siano alla base di un inserimento professionale.

Non sempre però le avventure si concludono con un successo. Il Prof Patrizio Ripari, Presidente di Panathlon Chieti-Pescara illustra “Il Valore della sconfitta (crisi) nello sport”. L’intervento è principalmente in chiave sportiva ma può essere riportata in un contesto professionale e aziendale. “Saper perdere” è di fondamentale importanza per fare della sconfitta un’occasione di miglioramento delle prestazioni future e, non significa non dare alcuna importanza alla vittoria. “Migliorare il gioco e non preoccuparsi del risultato”: in un torneo, vincitore a parte, tutti perdono; non si può pensare di non perdere mai una partita; la gestione della sconfitta influenza notevolmente le prestazioni future; una corretta gestione della sconfitta migliora il giocatore dal punto di vista etico e tecnico-tattico. Viviamo in una società dove viene valutato positivamente solo chi vince ed ha successo, invocare una “cultura” della sconfitta, una riscoperta del “saper perdere” può evitare il ricorso al doping, eliminare il razzismo e la violenza soprattutto negli stadi. E’ opportuno riscoprire “il bello della sconfitta” e trarne gli insegnamenti: non sempre è la conseguenza di un demerito; serve per il riaccumulo di energie psichiche e fisiche; è una pedana di lancio, non uno “stop” verso il traguardo. Ogni sconfitta è utile…a patto di saperla leggere! “Allenarsi” a saper perdere per non perdere la “self-efficacy”, cioè la fiducia che una persona ripone nella propria capacità di affrontare  un compito specifico. Le vittorie confermano la tenacia, la passione. Ma sono le sconfitte che ribaltano, rimettono in discussione, pongono domande e rimettono di nuovo al lavoro, alla ricerca di un risultato migliore.

E con l’augurio di progettare la crescita ed il cambiamento, Raffaele Credidio presenta chi ha fatto delle sue scelte il suo incantesimo vincente: Lorenzo Minotti e Fabio Cola. Calciatore e dirigente sportivo, il primo; psicologo il secondo, protagonisti del Parma calcio, nei momenti concitati e incerti del crack finanziario della Parmalat del 2003, sintetizzano nella parola “appartenenza” l’incantesimo per il successo calcistico di quella squadra. Sentirsi parte di un gruppo, perché valorizzati come individui, seguiti nella crescita come persone e spronati come sportivi, ha reso i membri del Parma di allora, una schiera compatta fuori e dentro il campo. Alla base di quel  risultato c’è stato il lavoro sinergico di professionisti come Arrigo Sacchi e Cesare Prandelli, che insieme a tutto il team sportivo han creato una magia, un’energia che andava al di là della voglia di guadagnare, di essere un’icona del calcio, perchè si basava su un senso identitario da tutelare, su un gruppo da sostenere dopo aver imparato al suo interno cosa significassero l’autostima, l’autoanalisi, l’equilibrio tra fama e frustrazione,la fiducia ed il senso di responsabilità. Quella squadra ha vinto perché i suoi membri si sono identificati nella visione, nel progetto sportivo dei suoi dirigenti e giocatori, condividendo un modo di essere e di crescere insieme. Questo l’Alohomora che ha aperto al Parma la porta del successo, andando oltre gli ostacoli.

lunedì 8 aprile 2013

RELAZIONI INDUSTRIALI NEL TERZO MILLENNIO - 12 aprile 2013


“RELAZIONI INDUSTRIALI NEL TERZO MILLENNIO - Lavoratori ed Imprese per governare il cambiamento”

L’evento è organizzato da Sinergie Education Srl,
con la partnership di Confindustria Pescara, CGIL AbruzzoCISL AbruzzoUIL AbruzzoUGL Abruzzo
e con la collaborazione di AIDP Abruzzo e Molise e del Centro Studi Domenico Napoletano

L’incontro si terrà Venerdì 12 Aprile 2013 alle ore 15.30
presso la Sala Orofino di Confindustria Pescara (Via Raiale, 110 bis).



L’evento è aperto a tutti, soci e non soci, ma i posti sono limitati!

Iscrivetevi subito su EVENTBRITE!
  
Programma

Ore 15.30       Accredito dei partecipanti
Ore 16.00       Introduzione Elisa Antonioni
Ore 16.10       Saluti Alfonso Vasile, Segretario Sez. Abruzzo Adriatico Centro Naz. Studi Diritto del Lavoro
Ore 16.20       “Un viaggio nella gestione delle Relazioni Industriali nel mondo”
Gustavo Bracco
, Senior Advisor Human Resources Gruppo Pirelli
Conduce l’intervista Elisa Antonioni, Managing Director Sinergie Education
Ore 17.00       “La vita di un uomo, la storia di un sindacalista”
Savino Pezzotta, già Segretario Generale CISL
Conduce l’intervista Raffaele Credidio, Presidente AIDP Abruzzo e Molise
Ore 17.40       “Cercando l’equilibrio tra opinioni e proposte”
Intervengono
Arturo Maresca, Ordinario Diritto del Lavoro – La Sapienza
Giuseppe Sciullo, Dirigente Politiche Attive del Lavoro Regione Abruzzo
Luigi Di Giosaffatte, Direttore Generale Confindustria Pescara
Francesco Rotondi, Avvocato Giuslavorista Socio Fondatore Studio Legale Lablaw
modera Francesco Perillo, Docente Gestione Risorse Umane –Università Suor Orsola Benincasa
Ore 19.00       Saluti finali e … Aperitivo


“La vita è come andare in bicicletta: se vuoi stare in equilibrio devi muoverti.” Albert Einstein