venerdì 15 novembre 2013

"HR in tutti i Sensi": l'UDITO - photogallery

tratto dall'evento "HR in tutti i sensi" - "Come ascoltare i segnali che provengono dall'organizzazione?" Conservatorio di Pescara - 31 ottobre 2013

Prof Giorgio Bafile - Sara Cocomazzi

la penna d'oro di AIDP: Elena Prizzi

Maestro Giorgio Fabbri


Prof G.Bafile - L.Summonte - F.D'Astolfo



Lorenza Summonte - Giorgio Bafile



mercoledì 13 novembre 2013

Survey TATTO: "Che Senso ha?"

"HR in tutti i Sensi" Riflessioni sensate sul nostro lavoro: TATTO
Survey indirizzata agli HR Manager di AIDP Abruzzo e Molise

Elaborata da: Alberta Ranieri e Silvia Mattioli
Evento TATTO - Brioni - Penne (Pe) 27 settembre 2013

I NUMERI
5 domande
33 Direttori del Personale intervistati
2 punti di vista: personale e aziendale
Punteggio da 1 a 5 (da un minimo di 1, affermazione per nulla condivisa a un massimo di 5, affermazione condivisa moltissimo)

1 - TOCCARE = EMOZIONARE

a) Quanto è importante per te emozionare, spiegare concetti anche difficili trasferendo un certo pathos, motivare con l’empatia?
4,6
b)  Quanto è diffusa ed apprezzata nella tua azienda la capacità, la competenza nel saper emozionare, coinvolgere empiricamente?
3,3

2 - TOCCARE = FISICITA' DEI RAPPORTI
In mondo così dematerializzato, in cui si comunica real time attraverso smart phones, video conferenze, emails, ecc. è ancora importante avere un contatto umano?
Guardarsi negli occhi, essere nello stesso posto e nello stesso tempo?
Quanto è importante per te? 4,8
E quanto per l'azienda in cui lavori? 3,5

3 - TATTO = EDUCAZIONE
Avere riguardo per i colleghi, trattarli con tatto, è un atteggiamento apprezzato e ricambiato o, al contrario,  viene frainteso con “debolezza”  e può portare gli altri ad approfittarsene?
Quanto è vero per te ? 3,5
Quanto per l'azienda in cui lavori? 2,9

4 - TATTO = MOTIVAZIONE
Bisogna “toccare il portafoglio” per motivare i propri dipendenti  o “toccando una spalla” riusciamo ad avere maggiore efficacia?
Quanto è vero per te? 3,8
Quanto per l'azienda in cui lavori? 3,6

5 - TOCCARE = POTERE
Può il tatto determinare chi tra le parti ha il controllo della situazione?  Chi detiene il “potere”?
Quanto è vero per te? 3,4
Quanto per l'azienda in cui lavori? 3,0

CONCLUSIONI
L’affermazione maggiormente condivisa dal punto di vista personale degli HR, che ottiene quasi il punteggio massimo (5), è:
«TOCCARE»=«FISICITA’ DEI RAPPORTI»
In questo tempo, nel nostro lavoro, risulta importante
avere un CONTATTO  UMANO,
Segue
«TOCCARE»=«CAPACITA’ DI EMOZIONARE»
In questo tempo, nel nostro lavoro, risulta importante
emozionarci e  emozionare anche attraverso il contatto

E L'AZIENDA IN CUI LAVORIAMO?
Inaspettatamente scopriamo che anche l’Azienda riconosce al tatto, al contatto, una sua importanza nelle relazioni lavorative…
Che le emozioni trasmesse attraverso il contatto umano possono giocare un ruolo importante sul raggiungimento di obiettivi e sulle performance dei collaboratori…
Una vera rivoluzione se pensiamo al posto che poteva avere l’emozione in Azienda fino a pochissimi anni fa…

mercoledì 6 novembre 2013

Survey UDITO: "Abbiamo un buon orecchio?"

"HR in tutti i Sensi" Riflessioni sensate sul nostro lavoro: UDITO
Survey indirizzata agli HR Manager di AIDP Abruzzo e Molise
Elaborata da: Alberta Ranieri

“ABBIAMO BUON ORECCHIO?”
Scala da 1 a 5:      1 per nulla, 5 moltissimo

1.  ASCOLTARE = ESSERE DISPOSTI A CAMBIARE
Quando ascolto mi metto nei panni dell’altro, miro a creare complicità e coinvolgimento
perché ho la volontà di capirlo meglio, di abbracciare le sue ragioni.
Assumo il punto di vista del mio interlocutore condividendo, per quello che è umanamente possibile,
le sensazioni che manifesta.

Quanto è vero per me? 4,3/5
Quanto è vero per l'Azienda? 3,4/5


2.  ASCOLTARE = CORRERE RISCHI
In ogni vera conversazione c’è il rischio di venire criticati. Sono disposto a scoprire che non sono nel vero, e nel caso, mi impegno a rispondere con argomentazioni corrette e veritiere. 
Quanto è vero per me? 4,4/5
Quanto è vero per l'Azienda? 3,3/5

3.  ASCOLTO = SILENZIO
Mi pongo con un atteggiamento di reciprocità e democraticità nella conversazione.
Cedo
la parola all’altro e ascolto senza interrompere.
Quanto è vero per me? 4,3/5
Quanto è vero per l'Azienda? 3,6/5

4.  ASCOLTARE = SOSPENDERE I GIUDIZI
Quando ascolto sgombro dalla mia mente qualsiasi pensiero o emozione negativa riguardo alla persona che ho di fronte. Sospendo i giudizi di valore  ed evito di attribuire all’interlocutore etichette.
Mi
concentro solo su ciò che mi viene detto.
Quanto è vero per me? 3,8/5
Quanto è vero per l'Azienda? 3,1/5


5.  ASCOLTO = STRATEGIA
Il potenziale di conoscenze e competenze, posseduto dalla maggioranza dei dipendenti, può essere messo a frutto per la risoluzione delle criticità interne e per la definizione di strategie e azioni volte al miglioramento della vita organizzativa. Sono consapevole che per rendere la comunicazione con i dipendenti realmente proficua sia necessario chiedere spesso la loro opinione, fare domande e mostrare notevoli capacità di ascoltare.
Quanto è vero per me? 4,6/5
Quanto è vero per l'Azienda? 3,8/5

CONCLUSIONI: Gli HR, Ascoltano…l'Azienda, meno

L’affermazione più condivisa dagli HR è ASCOLTARE= STRATEGIA
Gli Hr riconoscono che l’ascolto dei propri collaboratori può essere fonte di strategie ed azioni volte a migliorare l’organizzazione aziendale.

L’affermazione meno condivisa dagli HR è ASCOLTARE= SOSPENDERE GIUDIZI
Non risulta facile concentrarsi solo su ciò che ci viene detto;  permane durante la conversazione  l’idea che abbiamo del nostro interlocutore, sia positiva, sia negativa  e ci condiziona.

Il maggiore disallineamento tra opinione  degli HR e dell’Azienda si ha nella condivisione dell’Affermazione:
ASCOLTARE= ESSERE DISPOSTI A CORRERE RISCHI
Gli HR hanno volontà di capire le ragioni del proprio interlocutore e sono disposti a cambiare il proprio pensiero. Gli HR non riconoscono alla propria Azienda la stessa propensione al cambiamento .

“Non esistono argomenti poco interessanti, 
ma persone poco interessate”.


Un buon HR 
dovrebbe essere la voce del dipendente con l’azienda 
e l’orecchio dell’azienda con i dipendenti”