sabato 21 novembre 2015

Il welfare aziendale in REXAM. Intervista a Maura Zuccarini, direttore delle risorse umane dell’azienda.


“Per essere i migliori dobbiamo puntare sul benessere dei dipendenti”


La Rexam è una delle principali aziende al mondo che produce lattine per bevande. E’
presente in 24 Paesi e con oltre 8 mila dipendenti. In Italia è presente con uno stabilimento in Abruzzo nella provincia di Chieti. Abbiamo sentito Maura Zuccarini, l’HR Manager dello Stabilimento, sulle pratiche di valorizzazione delle risorse umane dell’azienda.

La vostra azienda ha adottato piani di welfare? Se sì qual è la motivazione di fondo che vi ha spinti ad adottarli?
La vision di Rexam è di essere il “migliore produttore al mondo di lattine” e questo lo si intende realizzando, prima di tutto, prima di qualsiasi altro processo strategico, un’organizzazione vincente, ovvero un’organizzazione che sia fatta di persone “ingaggiate”, che tengano e siano orgogliosi della propria azienda. Rexam verifica periodicamente l’ingaggio dei propri dipendenti attraverso indagini di clima. L’attuale percentuale, a livello globale, è del 72%.  Nel mio Plant, il 73% nel 2011, l’83% nel 2012 ed il 71% nel 2013. Quindi il welfare che da noi è declinato come “benessere dei dipendenti”, è considerato un volano formidabile per “fidelizzare” i nostri lavoratori. Abbiamo cominciato con delle iniziate “spot”: dal 2012 è stato implementato un sistema di flessibilità oraria. Tra il 2012 e il 2013 sono state fatte numerose iniziative a sostegno del benessere dei lavoratori: convenzione con piscina; controlli sanitari per tutti (oltre le esigenze da protocollo sanitario).

 Quali sono i contenuti dei piani di welfare aziendale che avete adottato fino ad oggi?
Non è stato ancora rilasciato un “piano di welfare” strutturato. Di recente (fine 2014 inizi 2015), abbiamo cominciato a parlare ai sindacati della possibilità di spostare parte della remunerazione variabile (Premio di Risultato), su una piattaforma di welfare.I sindacati ci hanno inizialmente supportato, salvo poi arrendersi alla difficoltà di far accettare alle persone che parte del loro premio veniva ad essere una concessione dell’azienda, e non frutto di contrattazione aziendale.Sono però convinta che i tempi si stiano facendo sempre più maturi anche per il sol fatto che se ne parli sempre più di frequente

Quali i vantaggi riscontrati in termini di clima aziendale e produttività?
Ad esempio, a seguito dell’implementazione della flessibilità oraria abbiamo avuto un + 11% di engagement (totale 83%, 2012)

Com’è stato accolto dai dipendenti? Si è trattato di una scelta unilaterale dell’azienda oppure di un accordo sindacale? 
 Nel caso della flessibilità e delle altre forme a sostegno del benessere dei dipendenti, si è trattato di una scelta aziendale.

Quali iniziative per il futuro? Si tratta di una scelta strategica nella gestione delle risorse umane? 
Stiamo lavorando per implementare, a partire da gennaio 2016, lo smart working per alcune funzioni di staff, non legate all’operatività. Quindi di servizi alla persona come la “lavanderia in fabbrica” e servizi per la salute: il nutrizionista in fabbrica”.

La legge di riferimento è chiara o dovrebbe cambiare? 
No, non è chiara ma soprattutto non è al passo coi tempi: sarebbe importante poter adottare piani di welfare per destinarvi parte della remunerazione variabile da contrattare in sede sindacale nonché disciplinare finalmente con legge lo smart working.

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A proposito di Maura Zuccarini – 42 anni, nata a Chieti. Laurea in Giurisprudenza nel ‘98. Nel 2003 prende coraggio: stanca delle pressoché nulle possibilità di fare un’esperienza lavorativa soddisfacente, si trasferisce a Torino. Lì, in una piccola Software House, ha mosso i suoi primi passi nell’HR, settore amministrazione del personale.Due anni più tardi è stata assunta in una multinazionale farmaceutica come HR Specialist. Seguiva le contrattazioni sindacali e le varie vertenze, giudiziali e stragiudiziali. Poi, nel 2007, le propongono “il salto”. Diventa HR Manager di Plant.Nel 2010 torna in Abruzzo durante la sua seconda gravidanza. Trova lavoro in Rexam dove ricopre il ruolo di Hr Manager di Plant.

A proposito di Rexam – E’ una multinazionale, leader nella produzione di lattine per bevande. Conta circa 8000 dipendenti nel mondo. Ha 55 stabilimenti in 24 Paesi per una produzione di 64bn di lattine (dato 2014). Presto (primo semestre 2016) si concluderà l’acquisizione da parte di Ball, uno dei suoi principali competitore.(www.rexam.com).



tratto da kongnews.it