sabato 17 giugno 2017

Il colloquio di lavoro: strategie vincenti dal punto di vista di un Head Hunter

Poche regole, ma chiare e soprattutto efficaci per muoversi nel mercato del lavoro senza affidarsi al caso ed ottenere i risultati desiderati. Prima fra tutte saper fare del buon networking.
Queste sono, in estrema sintesi, le colonne portanti del seminario “Il colloquio di lavoro: strategie vincenti dal punto di vista di un head hunter”, condotto da Claudio Ceper il 15 giugno scorso presso la sede di Confindustria Chieti-Pescara, ed organizzato da AIDP Abruzzo & Molise in collaborazione con la Bocconi Alumni Association, area Pescara-Chieti.
Claudio Ceper, dopo 27 anni come Senior Advisor in Egon Zehnder International, oggi è Career Mentor per top manager e Board Member della BAA Advice Area.
Nel seminario, ha portato in aula la sua esperienza di oltre quarant’anni come manager aziendale prima, come head hunter poi, per spiegare come debba essere affrontato secondo lui il mercato del lavoro per guidare al meglio la propria carriera e soprattutto le fasi di transizione e come gestire efficacemente il rapporto con gli head hunter.
Ha spiegato, introducendo il suo seminario, di non voler dare troppe istruzioni per una ricerca efficace del lavoro, ma solamente qualche indicazione che ruoti attorno ad un paio di conetti fondamentali: l’impegno e le relazioni.
Ceper fa capire che prima di tutto ci vuole grande impegno, come per ogni risultato che si voglia ottenere. È necessario fare ricerche approfondite, su aziende e persone ad esempio, essere sempre informati ed aggiornati, scrivere, farsi conoscere.
Dopodiché le relazioni. È questo il canale fondamentale per gestire con successo i processi di transizione e ricollocazione. Non serve sparare curriculum nel mucchio o rispondere a tutti gli annunci possibili, ma è fondamentale gestire un processo di netwoking ragionato. Fare relazioni, spiega Ceper, non significa contattare molte persone, ma è meglio selezionare un numero ristretto (10-12) di contatti strategici su cui fare un lavoro sistematico e costante. Tra questi, poi, scegliere due-tre interlocutori privilegiati, da utilizzare come mentor, da tenere costantemente aggiornati e con cui approfondire ancor di più le attività.
Anche gli head hunter possono rientrare tra i contatti da sviluppare, purché non siano gli unici dal momento che anche per i manager, così come per qualsiasi altra area professionale, la stragrande maggioranza delle opportunità (85-87 %) passa per i canali relazionali, mentre solo un 13-15 % viene gestito dalle società di head hunting.
Nella seconda parte del seminario si è parlato anche di curriculum efficace. Ceper racconta che un head hunter impiega dai 6 ai 30 secondi per decidere se scartare o meno un candidato dal primo colpo d’occhio del su cv. Ciò fa capire come sia fondamentale costruire un curriculum efficace, sintetico di massimo due pagine, ben organizzato e che possa far percepire le nostre peculiarità non solo professionali, ma anche personali, come nel caso di interessi, attività sportive e informazioni famigliari.

Il convegno è stato introdotto da Luigi Di Giosafatte, Direttore Generale di Confindustria Chieti-Pescara, che ha ospitato l’evento, da Alfonso Orfanelli, presidente di AIDP Abruzzo & Molise, che lo ha organizzato in collaborazione con la Bocconi Alumni Association Pescara-Chieti, rappresentata da Eugenio Amoroso che ha presentato l’ospite principale.(Alessandro Pornaro)

giovedì 15 giugno 2017

WELFARE AZIENDALE - Quali prospettive per le aziende?

Le strade del Welfare aziendale si stanno sviluppando a ritmo serrato e costante. Da un lato avvantaggiata dalla Legge di Stabilità, dall’altro grazie all’introduzione di un Welfare “obbligatorio” per le aziende del settore Metalmeccanico, questa prospettiva è ormai sempre più reale e presente in molte aziende. In una direzione perché si aumenta il potere di acquisto, in un’altra per andare incontro alle necessità personali, tornando a dare un valore al tempo libero. Uno scenario, insomma, che sembra accontentare tutte le parti coinvolte. Ed è stato proprio questo l’argomento fulcro di cui si è discusso giovedì 25 maggio nell’incontro organizzato da AIDP Abruzzo & Molise: “Il Welfare aziendale: quali prospettive per le aziende”.
Il confronto sull’argomento è stato quanto mai plurilaterale, grazie alle testimonianze sia delle aziende, che del sindacato e del mondo accademico, con il coordinamento del Presidente AidP A&M Alfonso Orfanelli.
È toccato proprio ai rappresentanti del mondo universitario, introdotti da Tommaso Prete, aprire l’incontro. Prima di presentare i risultati del progetto che la nostra Associazione ha portato avanti con la Facoltà di Psicologia dell’Università D’annunzio di Chieti, i referenti hanno presentato il lato più innovativo del nuovo corso di Laurea Specialistica in Psicologia. Una collaborazione che ha avuto lo scopo di portare gli studenti a contatto diretto col mondo del lavoro, per toccare con mano ciò che li aspetta, nell'ambito di una psicologia definita “attiva”. Collaborazione nata anche dall’ispirazione stessa di questo Corso di Laurea, ideato con l’intento di studiare tutti quei processi mentali che guidano la persona nella vita quotidiana e all'interno di un sistema come, appunto, quello del mondo del lavoro. Sono stati infine presentati i risultati del questionario condotto tra i partecipanti agli incontri organizzati in collaborazione con AidP: risultato più che positivo, in quanto questo filone è stato considerato uno dei più stimolanti ed utili. Gli incontri, che hanno suscitato negli studenti profondo interesse, sono stati per loro soprattutto fonte di ispirazione e punto di miglioramento, per via della chiarezza di esposizione da parte dei relatori.
La parola è poi passata a Maura Zuccarini, HR Manager di Ball Corporation per la sede di San Martino (CH), che ha presentato il piano di Welfare introdotto in azienda, col nome “Well-Fare” e attorno al quale è stata costruita una campagna di comunicazione mirata. Progetto avviato prima che il Welfare divenisse “pane quotidiano” per le aziende e studiato e cucito ad hoc per questa realtà. Lo studio del piano è iniziato dalla valutazione dei fabbisogni dei dipendenti, chiedendo direttamente loro quale dovesse esser l’area di applicazione prioritaria. Si è attuata, quindi, l’offerta di un orientamento professionale per i figli dei dipendenti, fino ad arrivare ad aiuti più vicini al “quotidiano”, come il servizio lavanderia in azienda e il carrello della spesa, la possibilità di effettuare acquisti tramite il servizio di mensa aziendale, passando per attività quali la creazione di uno spazio caffetteria comune e decisamente più accogliente o la fornitura di nuove divise disegnate appositamente per i dipendenti di questo stabilimento. Il passo più recente è stato quello dell’adesione ad una piattafoma di flexible benefit per consentire ai dipendenti che lo desiderino, di aderirvi destinando una parte dei premi di produttività.
Anche Raffaele Credidio, Direttore HR di Micron Technology ha raccontato il suo progetto di Welfare, ispirato all'idea che “anche noi possiamo incidere e cambiare il mondo, o almeno quello intorno a noi”. Un piano di Welfare a doppio senso: da un lato quello “imposto” dalla casa Madre, dall’altro quello locale, ispirato alla semplicità. Il primo passo è stato quello di ridare un valore al tempo, introducendo la flessibilità oraria (controllo trimestrale degli orari di lavoro) e il remote working. Altra parte di attività è stata quella che ha visto l'attivazione di un’area di Welfare che “si prendesse cura” della persona, con l’introduzione di un’assicurazione sanitaria per i dipendenti e per le loro famiglie e un’assicurazione vita a beneficio dei familiari. 
Un confronto a tutto tondo, insomma, che ha chiarito come le vie del Welfare aziendale siano sempre più numerose; l’idea che ne è emersa è che la strada del Welfare sia solo ad un livello iniziale e che col passare del tempo le aziende avranno sempre più, oltre che il desiderio, la necessità di far ricorso a questa forma di reward. Il tema è destinato a diventare sempre più caldo e centrale nella vita delle aziende: occorre solo non farsi trovare impreparati!
E sicuramente non sono impreparati i sindacati, che si confrontano quotidianamente con le aziende e con i lavoratori sul tema del Welfare.
Ha partecipato all’incontro Gianluca Ficco, Segretario nazionale della UILM, divisione della UIL specializzata sul settore metalmeccanico.
Dopo aver attentamente ascoltato le testimonianze di Maura Zuccarini e Raffaele Credidio, che hanno portato la loro esperienza e le loro motivazioni lato azienda, Gianluca Ficco ha esposto il punto di vista dei lavoratori, rispondendo alle domande di Alfonso Orfanelli.
Il core delle tematiche affrontate è da ricercarsi nella percezione del Welfare da parte dei lavoratori.
Se da un lato si avverte la maggiore vicinanza dell’azienda alle necessità e ai desideri dei lavoratori, dall’altro c’è ancora un certo scetticismo dovuto a due motivi principali: il primo è che il bonus erogato sotto forma di Welfare non confluisce nei contributi pensionistici, per cui è “perso” in ottica futuro a lungo termine; il secondo è che spesso le politiche di Welfare vengono recepite come un tentativo delle aziende di risparmiare quanto più possibile a proprio esclusivo vantaggio.
Ficco ha voluto poi portare un esempio concreto di come un contributo aggiuntivo delle aziende possa essere apprezzato dai lavoratori, parlando del caso FCA, da lui seguito direttamente.
Per favorire una maggiore adesione e migliorare la percezione dei lavoratori sul Welfare, sindacato e azienda hanno concordato di destinare un 5% aggiuntivo, a carico dell’azienda, al bonus dei lavoratori, un modo per condividere parte dei risparmi derivanti dalla detassazione del Welfare puro.
Un ulteriore aspetto, non meno importante e sicuramente centrale nelle valutazioni delle aziende, è la flessibilità di scelta nell’utilizzo del bonus: un’accurata analisi dei fabbisogni e un’ampia offerta, garantirebbero un apprezzamento più ampio nella popolazione aziendale.

In conclusione, l’evento promosso e coordinato da AidP ha messo in luce tante tematiche interessanti e posto in rilievo punti di vista per il momento ancora parzialmente in disaccordo, ma che vogliono virare nella stessa direzione: il benessere del lavoratore. (Manuela Di Guglielmo, Fabio Lattanzio)